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mercoledì 13 dicembre 2017

Recensione: Il respiro delle anime di Gigi Paoli

Buona sera a tutti! Eccomi qui, dopo un bel po' di tempo, con una nuova recensione per La Ruota delle Letture che sta volgendo al termine! Siamo all'ultimo giro e confesso che non mi sembra vero... è passato un anno velocissimamente in compagnia di tanti libri! Grazie a Laura e Laura per l'impegno e il gran lavoro che  sta dietro a questa bellissima challenge e per avermi saputo così tanto coinvolgere da non abbandonarla prima della fine. Dicevo che siamo all'ultimo giro e, stavolta, i libri da leggere entro la scadenza del 19 dicembre, sono ben tre. Oggi vi parlo del primo che ho terminato: Il respiro delle Anime di Gigi Paoli e l'ho scelto per l'obiettivo 10 che mi chiede di leggere un libro pubblicato nel 2017.

Descrizione: È una torrida mattinata di luglio, le scuole sono ormai chiuse e sulle strade semideserte di Firenze e dintorni è calato un silenzio irreale, ma Carlo Alberto Marchi, tenace cronista e instancabile padre-single, continua inesorabilmente a svegliarsi alle sette e dieci. Non resta che mettersi in viaggio verso "Gotham City", l'avveniristico Palazzo di Giustizia nella periferia della città - nonché uno dei dieci edifici più brutti del mondo secondo svariate classifiche - e andare a caccia di notizie sull'allarmante ondata di morti per overdose che negli ultimi mesi ha colpito la città. Un'inchiesta con cui il direttore del "Nuovo Giornale" sta marcando stretti il reporter e il suo collega, "l'Artista", che con la loro tendenza all'insubordinazione non godono certo delle sue simpatie... Ma a scombinare l'agenda di Marchi arriva una notizia che gli fa subito drizzare le antenne: nella notte, a pochi passi da Gotham, un ciclista è stato ucciso da un'auto pirata scomparsa nel nulla. Un banale incidente? Solo all'apparenza. Perché se si aggiunge che la vittima era il dirigente americano di una nota azienda farmaceutica, e che solo pochi giorni prima era rimasto coinvolto in una retata in un ambiguo locale del centro, il caso si fa piuttosto interessante. Molte e intricate sono le piste che si aprono davanti alle forze dell'ordine e a chiunque abbia voglia di vederci chiaro: una lugubre villa dalle finestre murate, un misterioso iPhone placcato d'oro, un barbone che forse dice la verità, un pericoloso boss della malavita... Marchi si troverà alle prese con l'inchiesta più complessa, torbida e inquietante della sua carriera.

Recensione: Il libro è ambientato a Firenze, in una estate torrida che rende l'aria pesante e costringe Carlo Marchi, giornalista di cronaca giudiziaria, a rifugiarsi volentieri all'interno del Palazzo di Giustizia non solo per lavoro ma anche per godere dell'aria condizionata! Marchi sta seguendo un caso che potrebbe sembrare solo un incidente ma così non è; indagando poco in modo ufficiale e molto di più in modo ufficioso, riesce a mettere insieme molti tasselli utili per spiegare il mistero dell'americano morto. Molte cose non sono chiare, fin da subito, al cronista e anche al sovrintendente Rindi. I due, collaborando nelle indagini, riescono a dipanare i misteri che si nascondono dietro un apparente "incidente" e svelano interessi, malaffari e sete di potere e di soldi che causano morti violente e suicidi. Non conoscevo l'autore e questo è il primo dei suoi libri che ho avuto modo di leggere. Sono molto colpita dal suo stile: il ritmo che imprime alla trama è di quelli incalzanti, non si riesce a mollare il libro perchè tanta è la curiosità di sapere. Marchi è un personaggio genuino, un padre separato che deve gestire una figlia adolescente (e mi ci sono rispecchiata nelle sue riflessioni sulla  bambina che sta crescendo e sulle discussioni che ne conseguono!) e un giornalista scrupoloso che non si limita a scrivere di un caso ma vuole descrivere e conoscere tutto quello che può in merito. Il libro descrive molto Firenze ed è un piacere leggere quello che Paoli scrive della sua città; ci offre infatti anche l'opportunità di conoscere aneddoti, tradizioni e curiosità che la riguardano ma ne descrive anche la dark side, quella che il turista non vede ma che esiste e nel libro diventa il luogo per loschi traffici rischiosi. Ho apprezzato molto questo libro, mi ha tenuto incollata alle pagine perchè troppa è la curiosità che suscita di sapere chi è il colpevole. In più è stato divertente ed ironico leggere, soprattutto, le discussioni che Marchi ha con la figlia che sono, a volte, esilaranti ma molto rappresentative dei pensieri degli adolescenti odierni.

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