Don't dream your life... live your dreams!

martedì 20 marzo 2018

Recensione: Harry Potter e la Pietra Filosofale di J. K. Rowling

Oggi nuova recensione per portarmi in pari, spero, con gli obiettivi che questo mese mi sono stati affidati nella Challenge letteraria cui partecipo e che mi sta offrendo tanti stimoli per ampliare il mio orizzonte "libroso". Stavolta vi parlo del primo volume della saga di Harry Potter e, nello specifico, ho letto Harry Potter e la Pietra Filosofale scritto da J: K: Rowling.


Sinossi: Harry Potter è un predestinato: ha una cicatrice a forma di saetta sulla fronte e provoca strani fenomeni, come quello di farsi ricrescere in una notte i capelli inesorabilmente tagliati dai perfidi zii. Ma solo in occasione del suo undicesimo compleanno gli si rivelano la sua natura e il suo destino, e il mondo misterioso cui di diritto appartiene. Nello scatenato universo fantastico della Rowling, popolato da gufi portalettere, scope volanti, caramelle al gusto di cavolini di Bruxelles, ritratti che scappano, la magia si presenta come la vera vita, e strega anche il lettore allontanandolo dal nostro mondo che gli apparirà monotono e privo di sorprese. Il risveglio dalla lettura lo lascerà pieno di nostalgia, ma ancora illuminato dai riflessi di questo lussureggiante fuoco d'artificio.


Recensione: Finalmente! Si, finalmente ho avuto l'occasione di leggere un libro della saga di Harry Potter che è conosciuta dal mondo intero ormai. Mi sono fatta prestare il primo volume da mia figlia per aver modo di conoscere di persona il maghetto, i suoi amici e le sue avventure. Fin dalle prime pagine una cosa mi appare limpida: l'antipatia feroce verso gli zii e il cugino di Harry, ad averli sottomano sarebbe bello prenderli a schiaffoni. Nel corso della lettura mi ritrovo a divorare riga su riga per vedere cosa succede, per farmi prendere dal racconto dei dispetti di Draco Malfoy, delle ingenuità di Neville, della saccente simpatia di Hermione e dei fraterni consigli di Ron. Le pagine scorrono veloci, e quasi mi dispiace, perché la storia termina troppo in fretta ma è talmente raccontata bene dalla Rowling che diventa piacevole perdersi nella Foresta o tra i corridoi bui di Hogwarts, incontrare il cane tre teste o il troll di montagna o i centauri. Ogni figura descritta in questo libro diventa qualcosa di magicamente incredibile, di familiare e così coinvolgente che sembra di essere lì, al fianco di Harry, per combattere, giocare a Quiddich o a fare esercizio di volo sulla scopa! E Voldemort, colui che non deve essere nominato, pure la sua oscura figura diventa importante: Quirrell dice che non esiste il Bene e il Male ma esiste soltanto il potere e coloro che sono troppo deboli per cercarlo e secondo me Harry e Voldemort incarnano benissimo questa lotta tra i giusti e i malvagi. Insomma, io sono molto colpita dal potere di questo libro, un esercito di ragazzi conosce le avventure di Harry Potter per filo e per segno e ora capisco il perché. J. K. Rowling, attraverso il racconto di un ragazzino con doti speciali, trasforma in positivo i dubbi, le paure, i dilemmi e anche la rabbia che tutti gli adolescenti, nel corso di questo periodo difficile, incontrano. Riconoscersi e leggere che, nonostante tutto, si riesce a superare tutto con gli amici e gli adulti che possono diventare un sostegno e una risorsa. Anche se sono soltanto al primo capitolo so che non mi fermerò e Sofia mi dovrà prestare altri libri di Potter, troppa curiosità e troppo il piacere di ritrovarmi tra incantesimi e scope volanti per assistere ad altre dimostrazioni di amicizia e coraggio come solo Harry sa dare.

lunedì 19 marzo 2018

Recensione: Uno, nessuno e centomila di Luigi Pirandello

Buongiorno e buon lunedì... oggi vi parlo di un classico davvero interessante, uno di quei testi che avevo solo conosciuto a pezzetti nelle antologie di scuola.  Uno, nessuno e centomila di Luigi Pirandello fa parte di quelle letture che, secondo me, ogni amante dei buoni libri dovrebbe leggere e io ringrazio la Challenge a cui partecipo per farmi scoprire sempre libri diversi ed alcuni che non avrei altrimenti mai scelto di leggere.

Sinossi: Pubblicato nel 1927 è il romanzo più tipico di Pirandello, quello in cui meglio si manifesta il nucleo fondamentale di quel particolare sentimento della vita e della società che sta alla base di tutta la sua grande opera teatrale. Vitangelo Moscarda si convince improvvisamente che l'uomo non è "uno", ma "centomila"; vale a dire possiede tante diverse personalità quante gli altri gliene attribuiscono. Solamente chi compie questa scoperta diventa in realtà "nessuno", almeno per se stesso, in quanto gli rimane la possibilità di osservare come lui appare agli altri, cioè le sue centomila differenti personalità. Su questo ragionamento il tranquillo Gengé decide di sconvolgere la sua vita.

Recensione: In questo libro Pirandello ci racconta la storia di Vitangelo Moscarda e di come, per un innocente commento sul suo naso, sua moglie riesca a metterlo in discussione. Da quel semplice scambio di opinioni davanti allo specchio Vitangelo, nato ricco e nullafacente per lavoro, capisce che agli occhi degli altri non appare per come lui si vede o per quello che lui  crede ma ogni persona percepisce in lui qualcosa di diverso. Quel commento innocente fatto dalla sua Dida lo mette in crisi, non riesce più a capire chi è e, con azioni anche insensate, cerca di cambiare vita per vedere se riesce a riprendere il controllo di sè e della percezione che ha di sè. Il libro si sviluppa raccontando il travaglio di Gengè, le sue divagazioni e le sue riflessioni lo fanno apparire un pazzo agli occhi di chi lo circonda. Si libera della banca di famiglia in modo molto superficiale e questo già scatena malumori in famiglia e tra gli amici. Sua moglie, stanca del suo stato mentale così "alterato" lo abbandona e, insieme agli amici, curatori del suo patrimonio e anche un po' ladri, chiede l'interdizione di Vitangelo che lo porterà anche in manicomio. Dunque... che posso dire di questo libro? Che potrebbe benissimo essere lo specchio di tanti problemi che affliggono la nostra società oggi; che nessuno di noi è uno e unico ma, a seconda delle situazioni o delle persone, dimostra più sfaccettature. E' incredibile pensare che Pirandello, nel 1926, potesse descrivere simili argomenti che sembrano più figli del nostro tempo e della nostra società dove conta apparire più che essere. Vitangelo e la sua semplice e monotona vita si sfracellano per un semplice commento sul suo naso ma quanti di noi si sentono messi in discussione per una battuta o un appunto fatto senza cattiveria? Pochi di noi hanno un tale distacco da tutto e tutti per sorvolare le opinioni altrui dall'alto senza esserne intaccati. Ci infastidisce non riscontrare consensi oppure non sembrare perfetti e, spesso, snaturiamo la nostra natura per adeguarci alle aspettative come Vitangelo che per cercare di piacersi manda a rotoli la sua vita e i suoi affetti. Pirandello mi è piaciuto per i contenuti e per il messaggio che ci lascia ma confesso che per arrivare alla fine ho faticato: i monologhi di Gengè alla fine risultano pesanti non solo per chi lo circonda ma anche per chi ha occasione di leggerli nonostante siano parte integrante del libro e siano necessari per capire il turbamento che lo colpisce e lo demolisce. Sono comunque contenta di aver conosciuto meglio questo autore che per molti rimane solo un ricordo nei libri di scuola.

martedì 13 marzo 2018

Recensione: Il rumore della pioggia di Gigi Paoli

Continuo con le recensioni... Le mie letture sono state numerose in questo periodo e ho parecchio da scrivere per parlarvene. Questa volta tocca al libro di Gigi Paoli, il secondo che leggo di questo scrittore.

Sinossi: Sono ormai alcuni giorni che Firenze è sferzata da una pioggia battente. Il giornalista Carlo Alberto Marchi è intrappolato nella sua auto quando apprende che in un palazzo di via Maggio, la strada degli antiquari, viene trovato morto con ventitré coltellate l'anziano commesso di antichità religiose più famoso di Firenze.
Si tratta di un semplice omicidio? Le piste che si affacciano nel corso dell'indagine sono tante e mai univoche...
Un personaggio irresistibile e una tensione che si fa palpabile a ogni pagina. Un esordio sorprendente nell'ambito del noir italiano.

Recensione: Ritrovo Calrlo Alberto Marchi e le sue storie da raccontare come giornalista con la vena investigativa. La trama ci porta nel centro storico di Firenze, un delitto feroce, movente misterioso che però potrebbe avere radici massoniche, sospettati troppo scontati e contorni sfumati. In tutto questo Marchi deve trovare una buona storia da scrivere, senza pestare i piedi a giudici, avvocati e civili che temono i risvolti del reato. Piove sempre a Firenze, tempo che riflette la sua malinconia anche nei personaggi coinvolti nel caso. Protagonista, oltre a Marchi, è anche Gotham - il palazzo di Giustizia di Firenze - bruttissimo edificio che però è diventato il luogo sicuro per il lavoro di Marchi. Lì dentro si scovano le notizie, si parlano i magistrati e i reporter e si ottengono fonti per gli scoop. Continua sempre a piovere e Carlo Alberto si divide tra la figlia adolescente e il suo lavoro, cerca agganci, indizi e soffiate che, oltre a fargli scrivere un bell'articolo lo aiutino anche a risolvere il caso! Infatti riesce a indirizzare le indagini proprio grazie alla sua curiosità mai sazia... tutto quello che sembrava ovvio non è più tale. Massoneria, relazioni gay, Chiesa... tutto si scontra in maniera nebulosa nel delitto ma nulla è veramente il motivo scatenante, solo la caparbia insistenza di Marchi illuminerà la via per la soluzione. E di più non aggiungo per salvare il finale e la suspence. Che dire di più... che Paoli conferma la sua bravura e riesce ad incollare il lettore alle pagine del libro fino alla fine. Ci accompagna a scoprire Firenze da dentro, da profondo conoscitore della città; ci rende partecipi della vita di Marchi padre single e suscita tenerezza nei battibecchi che lui ha con la figlia adolescente. Riesce, attraverso dialoghi efficaci e descrizioni precise ed essenziali, a farci entrare nel vortice della vicenda e accompagnare i protagonisti fino alla conclusione che ci svela anche il colpevole del delitto. Avevo apprezzato già Il respiro delle anime (di cui vi parlo qui) e confermo le mie impressioni dopo aver letto questo secondo libro di Gigi Paoli: assolutamente intrigante e coinvolgente per trama e per linguaggio! 
Questo libro lo indico per risolvere il quesito del Cappello Parlante che spero di risolvere correttamente!

lunedì 12 marzo 2018

Recensione: Il giardino delle farfalle di Dot Hutchinson

Oggi faccio gli straordinari qui nel blog... devo rimettermi in pari con i libri da recensire per la challenge "Di che colore sei?"a cui partecipo e che mi offre tanti nuovi stimoli per letture interessanti.

Sinossi: Vicino a una villa isolata c'è un bellissimo giardino dove è possibile trovare fiori lussureggianti, alberi che regalano un'ombra gentile e una collezione di preziose "farfalle": giovani donne rapite e tatuate in modo da farle assomigliare a dei veri lepidotteri. A guardia di questo posto da brividi c'è il Giardiniere, un uomo contorto, ossessionato dalla, cattura e dalla conservazione dei suoi esemplari unici. Quando il giardino viene scoperto dalla polizia, una delle sopravvissute viene portata via per essere interrogata. Gli agenti dell'FBI Victor Hanoverian e Brandon Eddison hanno il compito di mettere insieme i pezzi di uno dei più complicati rompicapo della loro carriera. La ragazza, che si fa chiamare Maya, è ancora sotto shock e la sua testimonianza è ricca di episodi sconvolgenti al limite del credibile. Torture, ogni forma di crudeltà e privazione sembravano essere all'ordine del giorno in quella serra degli orrori, ma nella deposizione della giovane donna, che ha delle ali di farfalla tatuate sulla schiena, non mancano buchi e reticenze... Più Maya va avanti con il suo terrificante racconto, più Victor e Brandon si chiedono chi o cosa la ragazza stia cercando di nascondere...

Recensione: Mamma mia che libro inquietante! Questo è il riassunto del mio stato d'animo una volta arrivata all'ultima riga di questo volume! Io amo le farfalle e associarle ad un thriller mi pareva curioso. La curiosità che mi ha spinta ad acquistare questo libro e a leggerlo per vedere come si potessero unire le due cose... ma è stato difficile concludere la lettura e non abbandonare il libro dopo poche pagine. Mi è capitato di rado, direi due o tre volte non di più, di imbattermi in libri che non mi sono piaciuti. Questo è uno di quelli. La trama non decolla mai, non c'è un motivo che spiega le azioni del Giardiniere (padrone del giardino in cui alcune ragazze, rapite e tatuate con grandi farfalle sulla schiena, sono costrette a vivere e a sottostare ai suoi capricci... di qualsiasi genere, fino al compimento del ventunesimo anno), non c'è un senso alle azioni che compie contro le ragazze, alla loro muta sottomissione, all'epilogo della storia. Veramente non sono riuscita a provare alcun brivido o sussulto, tipico del buon thriller, o la curiosità di scovare motivazioni e colpevoli che di solito caratterizzano le mie letture "gialle". Nulla... finire questo libro è stato un sollievo e l'aggettivo inquietante che ho usato nella prima riga di recensione è dovuto al senso del nulla che mi ha lasciato questo libro. Mi dispiace quasi definire in questo modo un'opera letteraria, non è da me, ho gusti molto elastici e di solito leggere è un piacere con qualsiasi libro. Stavolta invece non sono riuscita a trovare una nota positiva... zero phatos dei personaggi - Maya non l'ho proprio capita - zero suspence nella trama e zero colpi di scena che secondo me sono fondamentali in titoli definiti thriller. Questa è la mia modestissima recensione... non è assolutamente scritta con cattiveria ma è la semplice constatazione post-lettura.

Recensione: Te', zucchero e segreti di Nancy Naigle

Rieccomi qui sul blog per scrivere la seconda recensione... Questo libro è ad alto tasso di dolcezza!

Sinossi: La bella e risoluta Jill Clemmons ha deciso di abbandonare Adams Grove, il paesino di campagna dove è nata, per costruirsi una nuova vita in Georgia. Ma in quel remoto angolo di Virginia ha lasciato il suo affetto più grande, la nonna Pearl, che l’ha cresciuta come una figlia dopo la morte dei genitori. Il suo cuore si è allontanato anche da Garrett Malloy, il fidanzato di un tempo e una delle ragioni per cui Jill ha deciso di andarsene.
Quando tutto il paese si ritrova a piangere l’improvvisa scomparsa dell’amata Pearl, Jill ritorna ad Adams Grove per occuparsi del funerale e delle cose della nonna. La casa di Pearl custodisce però dei segreti inattesi. Segreti che riguardano il passato della nonna, ma anche il presente di Jill, e quello di Garrett. Segreti che, innescando una strana serie di eventi, faranno riavvicinare i due. Segreti che metteranno Jill di fronte a una scelta decisiva, e le insegneranno il valore più profondo dell’amore.

Recensione: Jill torna nei luoghi della sua infanzia prima per il compleanno e poco dopo per  il funerale della sua carissima nonna Pearl. La sua perdita costringe Jill a pensare al suo futuro e a rivedere la relazione che la aspetta in città e di cui non sembra più così sicura. Certo, rivedere e condividere l'eredità della nonna con il suo ex fidanzato non le rende le scelte molto facili. Non voglio rovinare il gusto di leggere questo libro a nessuno e non svelo nulla ma è un piacere immergersi nell'atmosfera di amicizia e di condivisione che aleggia tra gli abitanti di Adams Grove... Tutto ha il piacevole calore del mutuo soccorso in caso di bisogno e della gioia condivisa negli eventi felici. I protagonisti, tra alti e bassi, vivono emozioni e situazioni intense che li porteranno a un'evoluzione decisiva nella loro vita! Il libro della Naigle offre pagine ricche di zucchero: dolcezza di sentimenti e anche di pensieri da tenere a mente: "Meglio combattere per quello che desideri davvero, che continuare a desiderare quello per cui non hai combattuto" è uno di quelli che più mi trova d'accordo. La saggezza di nonna Pearl ricorre spesso nei pensieri di Jill ed è la guida per farle trovare la strada più giusta... quella del cuore. Una piccola coccola per trovare la magia delle cose fatte in casa con amore e per ripensare ai veri sentimenti come traino per una vita felice. Questo libro è il primo di una serie e mi ha incuriosito... spero di riuscirne a leggere presto il seguito!

Recensione: Io e te come un romanzo di Cath Crowley



Buon lunedì a tutti! Oggi mi dedico a scrivere le recensioni di alcuni libri letti ormai da qualche settimana e di cui non ho fatto in tempo a parlarne nel blog... oggi è il termine del trimestre per la challenge a cui partecipo e, spero per aggiungere punticini, inserisco altri due libri utili.

Sinossi:Ci sono ferite che non si rimarginano, giorni che non si dimenticano. Come il giorno in cui Rachel ha detto addio al suo migliore amico, Henry Jones. Era una sera d'estate, e lei stava per trasferirsi dall'altra parte del Paese. Ma, prima di andarsene, si era nascosta nella libreria gestita dai Jones e aveva infilato una lettera nel libro preferito di Henry. Una lettera d'amore a cui Henry non aveva mai risposto. Ora, però, sono passati tre anni e quel giorno sembra lontano una vita intera. Perché nel frattempo il fratello di Rachel è morto, e lei è l'ombra di quel che era. Il dolore la soffoca, e l'unica via d'uscita sembra tornare a casa. Dalle cose che Rachel ama di più: la libreria e Henry. I due iniziano quindi a lavorare fianco a fianco, circondati dai libri, confortati dalle parole. E, mentre tra gli scaffali impolverati della libreria si intrecciano le storie di tutta la città, Rachel e Henry si ritrovano. Perché non c'è posto migliore delle pagine di un libro per ritrovare se stessi.

Recensione: Ho letto questo testo completamente a scatola chiusa... mi serviva per lo spicchio rosa ma sapevo nulla dell'autrice né del libro. Devo dire che è stata una piacevolissima sorpresa... per chi come me ama i libri, le librerie e le persone che amano i libri e le librerie! La storia è raccontata da due punti di vista, quello di Rachel e quello di Henry, che ci descrivono i loro stati d'animo e le loro quotidiane lotte per andare avanti. La terza protagonista si potrebbe bene identificare nella libreria che gestisce la famiglia di Henry, un piccolo paradiso dove i libri sono tesori da amare! Rachel confessa il suo amore ad Henry in una lettera che affida alle pagine del suo libro preferito ma Henry non la trova. Passano anni e le loro vite proseguono e quando si ritrovano la loro amicizia si ravviva ma il sentimento più forte non riesce ad emergere. Mi sono chiesta tante volte se il caso avesse fatto trovare la lettera ad Henry, quanta vita avrebbero potuto condividere in più! Ho adorato questo libro perchè è pieno di citazioni, di lettere e di amore per i libri, leggerlo mi ha coinvolta tantissimo: entrare in empatia con i protagonisti e provare i loro stati d'animo è stato facile! Il libro è scritto benissimo e si legge con puro piacere. Una romantica dentro e soprattutto innamorata dei libri come me può solo mettere questo titolo tra i migliori letti ultimamente.