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sabato 30 dicembre 2017

Recensione: Il buio oltre la siepe di Harper Lee

Buonasera! Ultime ore per questo anno, il 2017, che devo dire non è stato perfetto ma almeno neppure così tragico. Spero sempre nei miglioramenti e in un pochino di tempo in più da poter dedicare alle cose che mi piace fare ma questi sono desideri e magari, se non li dico a voce troppo alta, almeno uno si avvera! Ora vi presento uno degli ultimi libri terminati per questa fine d'anno: Il buio oltre la siepe di Harper Lee.

Sinossi: In una cittadina del "profondo" Sud degli Stati Uniti l'onesto avvocato Atticus Finch è incaricato della difesa d'ufficio di un "negro" accusato di violenza carnale; riuscirà a dimostrarne l'innocenza, ma l'uomo sarà ugualmente condannato a morte. La vicenda, che è solo l'episodio centrale del romanzo, è raccontata dalla piccola Scout, la figlia di Atticus, un Huckleberry in gonnella, che scandalizza le signore con un linguaggio non proprio ortodosso, testimone e protagonista di fatti che nella loro atrocità e violenza non riescono mai a essere più grandi di lei. Nel suo raccontare lieve e veloce, ironico e pietoso, rivive il mondo dell'infanzia che è un po' di tutti noi, con i suoi miti, le sue emozioni, le sue scoperte.

Recensione:Questo libro è un classico della letteratura americana e da un po' di tempo non avevo occasione di leggere un titolo del genere.La scrittrice, Harper Lee, ha descritto con molta precisone la storia di Scout e della sua famiglia, della città dove vive in Alabama e dei sentimenti che aleggiavano a Maycomb durante quel periodo storico. Siamo negli anni '30  e Scout, con la sua visione di bambina molto sveglia e frizzante, racconta le vicende che girano attorno al lavoro del suo papà, un avvocato chiamato a difendere un afroamericano dall'ingiusta accusa che lo vede portato a processo. La cittadina è teatro di pettegolezzi, gesti eclatanti o nascosti ed ha qualche cosa che incuriosisce la piccola Scout. Come la casa dei vicini, con un aspetto trascurato e misterioso, che da sempre è nel suo immaginario popolata da creature terribili. Scout ci da una lezione fantastica di umana comprensione e di delicatezza... lei si chiede perchè gli uomini non possano andare d'accordo tra loro e, questa particolare domanda, posta in quegli anni è davvero coraggiosa! Il suo papà e anche lei con suo fratello, pagano molto caro il gesto caritatevole di aver difeso un innocente ma "di colore". La sua descrizione del processo, a cui assiste nascosta, ci fa capire quanto disumanità abbia regolato le decisioni degli uomini in vari momenti storici. Alla fine, a condizionare i giudizi, basta un giardino incolto o una siepe che non si ha coraggio di oltrepassare... come quello che nasconde Boo Radley al resto del mondo e che lo fa apparire nel momento del bisogno di Scout e suo fratello e che li salva. In fondo, forse ha ragione Scout quando pensa che la malvagità del mondo sia da evitare nascondendosi.
Bellissima lezione di disarmante e genuina umanità, questo libro mi ha dato conferma che se è diventato un classico un motivo c'è! Affronta argomenti di attualità, sebbene ambientato in un'epoca lontana, molto schietto il messaggio che lascia: combattere il razzismo, il pregiudizio e i prepotenti è compito di tutti. 

Con questa recensione partecipo a questa  Reading Challenge e anche a questa nuova sfida che, spero vivamente di riuscire a seguire per tutto il nuovo anno! A presto...

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