Don't dream your life... live your dreams!

domenica 31 dicembre 2017

Recensione: Percy Jackson racconta gli dei greci di Rick Riordan

Un altro post per un'altra recensione... avere le figlie in vacanza mi consente di procedere più spedita con le letture e questo non può che farmi felice!!!
Questo post vi parlerà delle mie impressioni su di un libro che ho praticamente "preso in prestito" alle mie figlie! Per la nuova challenge  "Di che colore sei?" ho scelto un libro per ragazzi che sia anche un fantasy e Percy Jackson ci si adatta a pennello direi.

Sinossi: Amori, passioni, eroismi, avventure, colpi di genio. Ma anche furti, bugie, pugnalate alle spalle, fratricidi e, per non farsi mandare nulla, un pizzico di cannibalismo. Gli dei della mitologia greca, si sa, hanno un caratterino imprevedibile, e nessuno meglio di Percy Jackson conosce gli esiti spesso catastrofici delle loro estrosità. Del resto un semidio ha uno sguardo privilegiato sugli abitanti dell'Olimpo e può svelarci le loro storie osando intitolarle "Tutti pazzi per Afrodite", "Dioniso conquista il mondo grazie a una bevanda rinfrescante" o "Artemide sguinzaglia il Maiale della Morte". Dissacrante e ironico come sempre, ma al tempo stesso preciso e accurato nel racconto dei miti greci più celebri, Rick Riordan torna con una guida divertentissima al Monte Olimpo e dintorni, dopo la quale ninfe, ciclopi e divinità primordiali vi sembreranno familiari come i vostri cugini.

Recensione: Leggere questo libro mi ha riportata indietro nel tempo, quando, alle medie la mia prof. di Lettere tentava di spiegarci la mitologia greca e in cambio otteneva sbadigli a raffica! Se solo ci fosse venuto in aiuto Percy Jackson io e i miei compagni avremmo trovato meno noioso e truce imparare tutto su Era, Poseidone e compagni! E' stata davvero una bella scoperta leggere questo racconto e appassionarmici, conoscere i miti attraverso gli aneddoti e i segreti che l'autore ci riporta li ha resi simpatici e molto più comprensibili rispetto ai testi scolastici dei miei tempi! La visione moderna e divertente che Rick Riordan conferisce alla voce narrante di Percy, semidio semiserio e molto, molto bravo a trascinare noi lettori nel suo appassionato racconto delle avventure e disavventure degli abitanti dell'Olimpo, rende la lettura piacevole e veloce. Troviamo addirittura nominati i reality show e le crisi tra coniugi che associati ai miti fanno un pochino sorridere ma attualizzano così il testo e i giovani trovano un linguaggio più adatto a loro. Penso che questo libro aiuti i ragazzi ad imparare la mitologia in maniera divertente e anche un pochino scanzonata, cosa questa che incentiva ad approfondire poi la conoscenza attraverso gli insegnanti a scuola! In conclusione posso tranquillamente dire che, grazie alla chalenge, ho avuto l'occasione di leggere questo libro ed è stata una scoperta molto positiva.

sabato 30 dicembre 2017

Recensione: Il buio oltre la siepe di Harper Lee

Buonasera! Ultime ore per questo anno, il 2017, che devo dire non è stato perfetto ma almeno neppure così tragico. Spero sempre nei miglioramenti e in un pochino di tempo in più da poter dedicare alle cose che mi piace fare ma questi sono desideri e magari, se non li dico a voce troppo alta, almeno uno si avvera! Ora vi presento uno degli ultimi libri terminati per questa fine d'anno: Il buio oltre la siepe di Harper Lee.

Sinossi: In una cittadina del "profondo" Sud degli Stati Uniti l'onesto avvocato Atticus Finch è incaricato della difesa d'ufficio di un "negro" accusato di violenza carnale; riuscirà a dimostrarne l'innocenza, ma l'uomo sarà ugualmente condannato a morte. La vicenda, che è solo l'episodio centrale del romanzo, è raccontata dalla piccola Scout, la figlia di Atticus, un Huckleberry in gonnella, che scandalizza le signore con un linguaggio non proprio ortodosso, testimone e protagonista di fatti che nella loro atrocità e violenza non riescono mai a essere più grandi di lei. Nel suo raccontare lieve e veloce, ironico e pietoso, rivive il mondo dell'infanzia che è un po' di tutti noi, con i suoi miti, le sue emozioni, le sue scoperte.

Recensione:Questo libro è un classico della letteratura americana e da un po' di tempo non avevo occasione di leggere un titolo del genere.La scrittrice, Harper Lee, ha descritto con molta precisone la storia di Scout e della sua famiglia, della città dove vive in Alabama e dei sentimenti che aleggiavano a Maycomb durante quel periodo storico. Siamo negli anni '30  e Scout, con la sua visione di bambina molto sveglia e frizzante, racconta le vicende che girano attorno al lavoro del suo papà, un avvocato chiamato a difendere un afroamericano dall'ingiusta accusa che lo vede portato a processo. La cittadina è teatro di pettegolezzi, gesti eclatanti o nascosti ed ha qualche cosa che incuriosisce la piccola Scout. Come la casa dei vicini, con un aspetto trascurato e misterioso, che da sempre è nel suo immaginario popolata da creature terribili. Scout ci da una lezione fantastica di umana comprensione e di delicatezza... lei si chiede perchè gli uomini non possano andare d'accordo tra loro e, questa particolare domanda, posta in quegli anni è davvero coraggiosa! Il suo papà e anche lei con suo fratello, pagano molto caro il gesto caritatevole di aver difeso un innocente ma "di colore". La sua descrizione del processo, a cui assiste nascosta, ci fa capire quanto disumanità abbia regolato le decisioni degli uomini in vari momenti storici. Alla fine, a condizionare i giudizi, basta un giardino incolto o una siepe che non si ha coraggio di oltrepassare... come quello che nasconde Boo Radley al resto del mondo e che lo fa apparire nel momento del bisogno di Scout e suo fratello e che li salva. In fondo, forse ha ragione Scout quando pensa che la malvagità del mondo sia da evitare nascondendosi.
Bellissima lezione di disarmante e genuina umanità, questo libro mi ha dato conferma che se è diventato un classico un motivo c'è! Affronta argomenti di attualità, sebbene ambientato in un'epoca lontana, molto schietto il messaggio che lascia: combattere il razzismo, il pregiudizio e i prepotenti è compito di tutti. 

Con questa recensione partecipo a questa  Reading Challenge e anche a questa nuova sfida che, spero vivamente di riuscire a seguire per tutto il nuovo anno! A presto...

lunedì 18 dicembre 2017

Recensione: La ragazza nella nebbia di Donato Carrisi

Buon lunedì! Mi appresto a scrivere questa recensione con un po' di malinconia infatti questa è l'ultima per la challenge La Ruota delle Letture . Sono molto soddisfatta di aver partecipato ed essere riuscita a mantenere l'impegno, qualche obiettivo l'ho perso per strada ma mi sono data da fare per non restare troppo indietro e per concludere meglio che potevo. Oltretutto, con questa sfida, ho potuto leggere libri che non avrei letto ed apprezzarne altri, recensiti da Laura e Laura, che magari mi sarebbero altrimenti sfuggiti. ora aspetto con ansia la partenza della nuova Challenge Tutti ad Howgards con le 3 Ciambelle che ci accompagnerà durante il nuovo anno.
Ritornando al motivo del post, eccovi i miei pensieri sul libro di Carrisi che è uscito un po' di tempo fa ma che è ritornato in libreria sull'onda del film omonimo in proiezione nei cinema italiani. Questo testo risponde all'obiettivo 4: leggere un libro nel cui titolo ci sia una consonante doppia vicina.

Descrizione: La notte in cui tutto cambia per sempre è una notte di ghiaccio e nebbia ad Avechot, un paese rintanato in una valle profonda fra le ombre delle alpi. Forse è stata proprio colpa della nebbia se l'auto dell'agente speciale Vogel è finita in un fosso. Un banale incidente. Vogel è illeso, ma sotto shock. Non ricorda perché è lì e come ci è arrivato. Eppure una cosa è certa: l'agente speciale Vogel dovrebbe trovarsi da tutt'altra parte, lontano da Avechot. Infatti, sono ormai passati due mesi da quando una ragazzina del paese è scomparsa nella nebbia. Due mesi da quando Vogel si è occupato di quello che, da semplice caso di allontanamento volontario, si è trasformato prima in un caso di rapimento e, da lì, in un colossale caso "mediatico". Perché è questa la specialità di Vogel. Non gli interessa nulla del dna, non sa che farsene dei rilevamenti della scientifica, però in una cosa è insuperabile: manovrare i media. Attirare le telecamere, conquistare le prime pagine. Ottenere sempre più fondi per l'indagine grazie all'attenzione e alle pressioni del "pubblico a casa". Santificare la vittima e, alla fine, scovare il mostro e sbatterlo in galera. Questo è il suo gioco, e questa è la sua "firma". Perché ci vuole uno come lui, privo di scrupoli, sicuro dei propri metodi, per far sì che un crimine riceva ciò che realmente gli spetta: non tanto una soluzione, quanto un'"audience". Sono passati due mesi da tutto questo, e l'agente speciale Vogel dovrebbe essere lontano, ormai, da quelle montagne inospitali. Ma allora, cosa ci fa ancora lì? Perché quell'incidente? Ma soprattutto, visto che è illeso, a chi appartiene il sangue che ha sui vestiti?

Recensione:  La storia è ambientata in un paesino di montagna, freddo e nebbioso e dove la gente condivide lo stile di vita chiuso e riservato. La scossa alla normalità arriva dalla scomparsa di una ragazzina, Anna Lou, e dal clamore mediatico che nasce intorno al paesino, ai suoi abitanti e ai protagonisti del fatto. L'agente speciale che indaga sulla scomparsa ha un incidente in auto, viene soccorso e deve spiegare perchè ha gli abiti sporchi di sangue. Si alternano pagine di racconti che descrivono i fatti prima e dopo la scomparsa di Anna Lou: le vite di chi la conosce diventano ad uso del caso e Vogel, l'agente, dimostra da subito, di lavorare più per un riscontro mediatico che per il ritrovamento della ragazza. Sono sue iniziative quelle di passare ad arte notizie ai giornalisti per indirizzare i sospetti, quelle di nascondere elementi utili alle indagini e quelle di non dar peso ad indizi anche importanti. In fondo Vogel ragiona, a suo modo, per interesse dell'indagine: accresce la curiosità e costruisce prove e sospetti per dare un colpevole adatto al pubblico. Leggere questo libro stuzzica la curiosità, si cerca la fine per sapere come va a concludersi la vicenda. Carrisi ha una dote unica... trascina il lettore per il naso dove vuole! Semina indizi che preludono ad una tipo di finale per poi sparigliare di nuovo tutto e lasciare a bocca aperta leggendo l'epilogo. Io ho avuto modo di apprezzarlo come scrittore con il suo primo libro "Il suggeritore" e lo trovo ancora tremendamente bravo a trovare racconti che toccano (la scomparsa di una ragazza non lascia mai nessuno indifferente e suscita angoscia perché è  l'incubo di tutti i genitori di adolescenti...) e costruisce la sua trama aumentando sempre il livello di curiosità e di dubbio per poi far cadere il lettore a precipizio quando svela il finale! Di nuovo un bel libro... non dico di più per evitare di rovinare il gusto di leggerlo!

Alla prossima sfida!

mercoledì 13 dicembre 2017

Recensione: Torta al caramello in Paradiso di Fannie Flagg.

Buongiorno! Ecco a voi la recensione del secondo libro, di tre da leggere, per l'ultimo giro di ruota nella challenge La Ruota delle Letture. Il libro Torta al caramello in Paradiso risponde all'obiettivo Copertina rosa.

Descrizione: La vita è proprio strana... Lo può ben dire l'ultraottantenne Elner Shimfissle, che un momento prima si inerpica sulla scala per raccogliere i fichi dall'albero e un momento dopo si ritrova a terra, priva di sensi dopo essere stata punta da uno sciame di vespe. I vicini la soccorrono subito e la portano in ospedale dove purtroppo i medici non possono far altro che constatarne il decesso. Alla notizia, parenti, amici e l'intera comunità della cittadina di Elmwood Springs sono colti da un'infinita tristezza e da un rimpianto inconsolabile: con i suoi saggi consigli e la sua purezza di cuore quella generosa e intrepida vecchietta era stata un punto di riferimento prezioso per tutti. Iniziano i preparativi per il funerale e da tutto il paese arrivano fiori e condoglianze. Ma nessuno ha fatto i conti con la defunta... Elner, stesa su una barella in camera mortuaria, apre gli occhi con l'impressione di sentirsi molto meglio e, benché stupita che nessuno si accorga più di lei, si alza, esce dalla porta, percorre il corridoio fino a un ascensore, vi sale e, dopo un viaggio che ha dell'incredibile, si ritrova in Paradiso a vivere un'avventura che non si sarebbe mai aspettata, incontrando persone che non avrebbe mai creduto di poter vedere, esaudendo il suo grande sogno: domandare tutto ciò che ha sempre voluto sapere riguardo alla Vita. Ma forse la sua ora non è ancora giunta, ed Elner potrebbe tornare indietro, nel mondo dei vivi, a rivelare qual è il segreto della felicità.

Recensione:  I libri di Fannie Flagg stanno diventando una piacevole lettura per me. Grazie alla sfida a cui partecipo, infatti, ho avuto modo già di leggerne tre e li trovo tutti molto gradevoli. La scrittrice descrive, con incantevole poesia e delicatezza, la vita ad Elmwood Springs e sembra quasi di essere lì, a vivere le storie con i protagonisti del libro. Stavolta il perno su cui ruota tutta la narrazione è zia Elner, una ruspante ed arzilla signora che finisce all'ospedale per una caduta dalla scala mentre sta raccogliendo fichi. Purtroppo, nonostante le tempestive operazioni di soccorso, la signora Elner muore causando, ovviamente, dolore e scompiglio a parenti e amici. Elner non è realmente morta, lei compie un "viaggio" che la porta in Paradiso dove incontra persone conosciute e vive momenti speciali. Non è ancora tempo, per lei, di lasciare questo mondo e così si risveglia con grande stupore dei suoi parenti e di tutti quasi quelli che la conoscono... qualcuno invece rimane molto sconvolto alla scoperta che Elner sta benone! Chi vive ad Elmwood Springs, e non solo, prende questa vicenda come viatico per raccontare episodi di vita che li legano ad Elner, dimostrando così che lei ha sempre saputo portare un pò di serenità in chi le vive accanto distribuendo sorrisi. La vita va vissuta col serenamente e ognuno può portare gioia nelle vite altrui; questa a grandi linee è la filosofia di Elner. La storia della Flagg, stavolta, è ambientata in tempi molto più recenti rispetto ai precedenti racconti e sono incredibilmente stupita dalla bravura dell'autrice che mi sa trasportare in un mondo bellissimo e così old style. Tutti i parenti, i vicini e gli amici si preoccupano per Elner, parlano tra loro, costruiscono una rete di amicizie che, al giorno d'oggi, sembrano così difficili da attuare, concentrati come siamo nel nostro individualismo a volte non siamo capaci nemmeno di augurare buongiorno a chi ci sta vicino! Elner e la Flagg ci lasciano il messaggio che un pochino di ottimismo nella vita  aiuta a circondarsi di persone più disponibili ad aiutarci. Zia Elner profuma di caramello anche attraverso le pagine di questo libro tanta è la dolcezza che dispensa nella sua lunga e saggia vita e, quando finisco i libri di Fannie Flagg mi rimane la bellissima sensazione di pace e un sorriso stampato in faccia, a dimostrazione della positività che trasmettono!

Recensione: Il respiro delle anime di Gigi Paoli

Buona sera a tutti! Eccomi qui, dopo un bel po' di tempo, con una nuova recensione per La Ruota delle Letture che sta volgendo al termine! Siamo all'ultimo giro e confesso che non mi sembra vero... è passato un anno velocissimamente in compagnia di tanti libri! Grazie a Laura e Laura per l'impegno e il gran lavoro che  sta dietro a questa bellissima challenge e per avermi saputo così tanto coinvolgere da non abbandonarla prima della fine. Dicevo che siamo all'ultimo giro e, stavolta, i libri da leggere entro la scadenza del 19 dicembre, sono ben tre. Oggi vi parlo del primo che ho terminato: Il respiro delle Anime di Gigi Paoli e l'ho scelto per l'obiettivo 10 che mi chiede di leggere un libro pubblicato nel 2017.

Descrizione: È una torrida mattinata di luglio, le scuole sono ormai chiuse e sulle strade semideserte di Firenze e dintorni è calato un silenzio irreale, ma Carlo Alberto Marchi, tenace cronista e instancabile padre-single, continua inesorabilmente a svegliarsi alle sette e dieci. Non resta che mettersi in viaggio verso "Gotham City", l'avveniristico Palazzo di Giustizia nella periferia della città - nonché uno dei dieci edifici più brutti del mondo secondo svariate classifiche - e andare a caccia di notizie sull'allarmante ondata di morti per overdose che negli ultimi mesi ha colpito la città. Un'inchiesta con cui il direttore del "Nuovo Giornale" sta marcando stretti il reporter e il suo collega, "l'Artista", che con la loro tendenza all'insubordinazione non godono certo delle sue simpatie... Ma a scombinare l'agenda di Marchi arriva una notizia che gli fa subito drizzare le antenne: nella notte, a pochi passi da Gotham, un ciclista è stato ucciso da un'auto pirata scomparsa nel nulla. Un banale incidente? Solo all'apparenza. Perché se si aggiunge che la vittima era il dirigente americano di una nota azienda farmaceutica, e che solo pochi giorni prima era rimasto coinvolto in una retata in un ambiguo locale del centro, il caso si fa piuttosto interessante. Molte e intricate sono le piste che si aprono davanti alle forze dell'ordine e a chiunque abbia voglia di vederci chiaro: una lugubre villa dalle finestre murate, un misterioso iPhone placcato d'oro, un barbone che forse dice la verità, un pericoloso boss della malavita... Marchi si troverà alle prese con l'inchiesta più complessa, torbida e inquietante della sua carriera.

Recensione: Il libro è ambientato a Firenze, in una estate torrida che rende l'aria pesante e costringe Carlo Marchi, giornalista di cronaca giudiziaria, a rifugiarsi volentieri all'interno del Palazzo di Giustizia non solo per lavoro ma anche per godere dell'aria condizionata! Marchi sta seguendo un caso che potrebbe sembrare solo un incidente ma così non è; indagando poco in modo ufficiale e molto di più in modo ufficioso, riesce a mettere insieme molti tasselli utili per spiegare il mistero dell'americano morto. Molte cose non sono chiare, fin da subito, al cronista e anche al sovrintendente Rindi. I due, collaborando nelle indagini, riescono a dipanare i misteri che si nascondono dietro un apparente "incidente" e svelano interessi, malaffari e sete di potere e di soldi che causano morti violente e suicidi. Non conoscevo l'autore e questo è il primo dei suoi libri che ho avuto modo di leggere. Sono molto colpita dal suo stile: il ritmo che imprime alla trama è di quelli incalzanti, non si riesce a mollare il libro perchè tanta è la curiosità di sapere. Marchi è un personaggio genuino, un padre separato che deve gestire una figlia adolescente (e mi ci sono rispecchiata nelle sue riflessioni sulla  bambina che sta crescendo e sulle discussioni che ne conseguono!) e un giornalista scrupoloso che non si limita a scrivere di un caso ma vuole descrivere e conoscere tutto quello che può in merito. Il libro descrive molto Firenze ed è un piacere leggere quello che Paoli scrive della sua città; ci offre infatti anche l'opportunità di conoscere aneddoti, tradizioni e curiosità che la riguardano ma ne descrive anche la dark side, quella che il turista non vede ma che esiste e nel libro diventa il luogo per loschi traffici rischiosi. Ho apprezzato molto questo libro, mi ha tenuto incollata alle pagine perchè troppa è la curiosità che suscita di sapere chi è il colpevole. In più è stato divertente ed ironico leggere, soprattutto, le discussioni che Marchi ha con la figlia che sono, a volte, esilaranti ma molto rappresentative dei pensieri degli adolescenti odierni.