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venerdì 18 agosto 2017

Recensione: Sulla sedia sbagliata di Sara Rattaro

Buon venerdì a tutti. Oggi pomeriggio mi sono seduta davanti al computer per scrivere questo post con l'animo ancora in subbuglio per gli eventi che stanno succedendo intorno a noi: Spagna prima, Finlandia poi. Un filo conduttore unico, l'odio, che non riesco proprio a concepire e mi spaventa l'idea che tutto questo non abbia una fine! Ok, ora cerco di tirare bene i fili del discorso e tornare alla mia recensione di oggi: Sulla sedia sbagliata di Sara Rattaro, un libro che ho letteralmente divorato in poche ore e che ho scelto per raggiungere l'obiettivo 3 leggendo un libro il cui titolo contenga un aggettivo.

Descrizione: "Ci sono cose che solo una mamma può capire. E che, purtroppo, solo una mamma può sentire". Una madre rimane sempre una madre. Non smette mai di esserlo. Qualunque cosa accada. Anche quando non esiste nulla di più difficile al mondo. Lo sa bene Francesca, che ogni settimana va in carcere a trovare suo figlio accusato di un reato gravissimo: omicidio. Lei che continua a domandarsi dove abbia sbagliato. Perché negli occhi di Andrea fatica a riconoscere il bambino che ha cresciuto. Ma il suo cuore non può fare altro che proteggerlo. E la missione di ogni madre. Proprio quella missione che Teresa sente di aver fallito nel momento in cui sua figlia le è stata strappata via troppo presto in un incidente d'auto. Lei non era lì a difenderla per non lasciarla andare. Un dolore troppo grande che l'amore materno di Teresa non riesce ad accettare, al punto da creare una realtà diversa in cui la ragazza gira ancora per la casa a portare luce con il suo sorriso. Francesca è la madre di un carnefice, Teresa la madre di una vittima. Eppure sono solo due donne che devono in qualche modo superare la sconfitta delle loro speranze, dei loro sogni di un futuro felice per i figli. La loro sofferenza assume le stesse tonalità, usa le stesse parole, piange le stesse lacrime. Perché il confine tra l'errore e la verità si confonde. Non è mai netto. L'amore più puro può trasformarsi in un peso troppo grande da sopportare. Può fare male o far sbagliare...

Recensione: Sara Rattaro ha scritto un altro libro che mi rimane impresso nell'anima! In questo suo scritto racconta di madri e di figli, di perdite che creano vuoti immensi, di emozioni forti che lasciano segni indelebili. E' un racconto a più voci del dolore, in tante sfumature, che lascia buchi nel cuore e nell'esistenza di chi sopravvive. Francesca è la madre di un assassino che soffre e teme di essere causa del gesto colpevole del figlio. Teresa è la mamma di una ragazza morta in un incidente stradale che, donando gli organi, salverà Zoe dal diabete. E Paolo, figlio di una madre troppo pesante che lo carica della colpa di essere nato e che lui uccide per farla smettere di urlargli il suo rancore. Valeria, la ragazza che ha scoperto di saper amare ma che, a causa del troppo amore, cade nel tunnel dei disturbi alimentari. Tante voci diverse, tanto dolore che collega gli uni agli altri. Il cuore è la cosa più fragile che abbiamo e una madre sa che il suo è indissolubilmente legato a quello dei figli... qualunque cosa succeda. Quando capita che la vita prende una piega tragica, che un figlio uccide la fidanzata, la madre non può non chiedersi dove ha sbagliato, cosa poteva fare di meglio o di diverso per riparare il figlio da tutto questo ed evitarglielo. Quando la Rattaro scrive che: " ...la vita di un genitore è come il passaggio di un funambolo da un capo all'altro della fune, incroci le dita sperando di arrivare incolume..." dice davvero una verità dura e onesta. Come madre mi sono sentita molto coinvolta nella lettura di queste pagine, ogni angoscia di quelle madri è anche un po' mia. Io cerco di fare il meglio per le mie figlie, di insegnare loro le cose necessarie alla loro buona crescita ma come posso sapere che è quello di cui hanno davvero bisogno? Come posso avere la certezza che il loro sarà un futuro sereno come ogni genitore si augura per il proprio figlio? Come posso metterle al riparo da ogni difficoltà o evitare loro di seguire strade destinate alla sofferenza? Anche se ogni buona madre cura il rapporto con i figli, li segue, li ascolta, a volte si ritrova a fare i conti con tragedie imprevedibili e se ne sente tutto il peso sulle spalle.. inevitabilmente. Anche i figli, quelli che per qualche motivo sembrano avere commesso atroci gesti giustificati da madri colpevoli, anche per loro la scrittrice riesce a muovere sentimenti di comprensione. Perchè le madri sono importanti, sono forti anche per i figli, sono fragili solo se il dolore colpisce chi hanno generato e se lo caricano sulle spalle per una sorta di tacita condivisione.
Ho finito di leggere il libro stamattina e sono ancora qui che cerco di digerire il magone che mi è rimasto, il colpo all'anima che mi ha lasciato leggerlo. Complimenti a Sara Rattaro che per l'ennesima volta mi conferma di essere una scrittrice talentuosa, capace di coinvolgere chi legge al punto da provare perfino le stesse emozioni dei protagonisti. Ho tutti i suoi libri e mi manca solo leggere il suo ultimo uscito ma sono certa che avrà la stessa presa emotiva e sarà un altro piacevole colpo al cuore quando lo leggerò. Intanto con questo spero di aver raggiunto entrambi gli obiettivi del diciottesimo giro di ruota nella challenge La Ruota delle Letture.
Intanto auguro a tutti  un buon week end d'agosto sperando in un po' di fresco, altrimenti qui si evapora davvero! A presto!

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