Don't dream your life... live your dreams!

lunedì 29 maggio 2017

Recensione: L'altro capo del filo di Andrea Camilleri

Buon inizio settimana a tutti! Oggi scrivo la recensione del libro di Camilleri, letto in pochi giorni, per raggiungere l'obiettivo 16 della Ruota delle Letture che, nel dodicesimo giro, mi chiede di leggere un libro da cui sia tratta una serie TV.
Io, visto che già ne ho letti alcuni, ho colto l'occasione per dedicarmi a quest'ultimo testo scritto da Camilleri che vede Montalbano come protagonista.

Descrizione: "Una pagina tira l'altra. Eppure la lettura non può che scorrere con lentezza. C'è troppo dolore, c'è troppa disperazione, nel paesaggio di realtà che si va ad attraversare. Il mare è diventato una enorme fossa comune, il teatro acquatile di una immane tragedia di naufraghi: il quadrante acheronteo di violenze, lo specchio deforme attraversato dai fantasmi di quanti hanno sperato nella salvezza della fuga, sebbene pagata con la spoliazione e con gli abusi, con l'urlo raggelato delle madri e il pianto muto dei bambini che non sanno come decifrare l'orrore che si è disegnato nei loro occhi. Con quanta velocità è concesso di leggere la lentezza della sacra rappresentazione dell'esodo di una umanità straziata, tradita dalla storia e offesa dalle politiche del sospetto e dell'egoismo? A Vigàta, Montalbano è impegnato nella gestione degli sbarchi, nei soccorsi ai migranti, nello smascheramento degli scafisti. Ha la collaborazione del commissariato, di vari volontari, e di due traduttori di madrelingua. Si prodigano tutti. Si sacrificano, tra tenacia e spossatezza. Catarella si intenerisce, si infervora, e mette a disposizione delle operazioni caritatevoli la sua innocente quanto fragorosa rusticità. Il lettore procede, compunto, con il passo del pellegrino. E non si accorge che dietro le pagine si sta armando un romanzo perfettamente misterioso. Persino Montalbano viene colto di sorpresa. L'arrivo felpato del delitto gli dà il soprassalto..." (Salvatore Silvano Nigro)

Recensione: Quando leggo dei libri da cui sono tratti film oppure serie TV non posso fare a meno di immaginare i protagonisti con il volto e la voce degli attori che li interpretano. Io ho cominciato a leggere le storie di Montalbano quando già aveva le fattezze di Luca Zingaretti!  Leggere ogni nuova sua avventura me lo fa sempre visualizzare così e questo vale anche per gli altri personaggi dei racconti. Questo libro è molto più cupo nei tratteggi dei personaggi: Montalbano si trova a dover affrontare il dramma dei migranti e non è cosa facile né umanamente gestibile senza sentirsi coinvolti.
Quando si trova a dover risolvere l'omicidio della sarta, che conosce e che lo lascia molto addolorato, si attiva subito e, come ogni indagine che segue, non perde nessun dettaglio per arrivare alla soluzione. Camilleri scrive i libri su Montalbano regalando al lettore uno scorcio di Sicilia ruspante, il dialetto dei dialoghi non sempre è semplice da leggere e da comprendere ma rende la storia più vera e genuina. Seguire Salvo nella sua quotidianità di uomo e di commissario, lo rende molto simpatico... almeno a me. Confesso che fatico a leggere spedita questo tipo di libro, in ogni caso mi piace cogliere le sfumature del racconto e lanciarmi nella caccia al colpevole cercando di arrivare veloce al finale per vedere se ho indovinato oppure no. Alla fine di ogni sua avventura Montalbano svela sempre la fragilità degli uomini o delle donne protagoniste e colpevoli in un modo che lascia la sensazione di un pugno nello stomaco... Camilleri sa descrivere la bellezza dei paesaggi siciliani tanto quanto sa sondare la generosità delle persone o la loro più profonda cattiveria.
Alla prossima avventura Commissario!

domenica 28 maggio 2017

Recensione: La via del sole di Mauro Corona

Ciao e buona domenica! oggi vi parlo del libro da poco terminato, il primo che ho l'occasione di leggere tra quelli scritti da Mauro Corona. Ho scelto questo titolo perché devo raggiungere l'obiettivo 11  per la Challenge La Ruota delle Letture e, per farlo, mi è stato chiesto di leggere un libro ambientato in montagna. Pensando a che libro scegliere mi è subito venuto alla mente Corona.

Descrizione: "Nessuno è tanto annoiato quanto un ricco" dice Mauro Corona parafrasando il grande poeta Iosif Brodskij, e lo sa bene il protagonista di questo romanzo, un ragazzo talmente abituato a ottenere tutto dalla vita che ormai da tutto è nauseato. Di ottima famiglia, ricchissimo e anche piuttosto affascinante, a nemmeno trent'anni è già uno stimato ingegnere cui non manca davvero nulla: ville, automobili, ma anche amici, donne e salute. Un eccesso di cose per lui sempre più opprimente... È per questo che di punto in bianco decide di dare una svolta radicale alla sua esistenza abbandonando il lavoro e rinunciando a ogni comodità per andare a vivere in una baita di montagna. E proprio mentre comunica ai genitori l'intenzione di ritirarsi sdegnosamente dal mondo, ne capisce ancora più profondamente le ragioni. Evocando le memorie dell'infanzia, scopre infatti i ricordi buoni: visioni di cime lontane, limpide sorgenti, ruscelli canterini, pascoli verdi e cascate lucenti di sole. Sì, il sole! È lui il ricordo più bello, il vero motivo che lo spinge a lasciare tutto e trasferirsi lassù. Ma una volta tra i monti, dove finalmente può dedicarsi incessantemente alla contemplazione della palla infuocata, si accorge che le ore di luce a sua disposizione non gli bastano più...

Recensione: Il protagonista di questo libro è un ricco figlio di papà che decide di trasformarsi in un moderno eremita. Soltanto una cosa lo rende felice... il sole! E solo una cosa lo irrita tanto: le montagne che possono privarlo della luce del sole. La sua scelta di demolirle una a una, riuscendo peraltro a farne addirittura un fruttuoso business, non lo lascia tranquillo come sperava. Non trova pace, vede sempre un picco o una cresta che lo disturba, li fa crollare deturpando il paesaggio ma ignorando le critiche e gli allarmi. Diventare una delle persone più malviste in circolazione non lo preoccupa minimamente e continua fino alla vecchiaia la sua opera devastante. Un sogno premonitore lo allarma ma ormai il male ha già preso possesso del suo corpo, i soldi che tanto si è affannato a guadagnare non lo possono salvare. Decide, come opera espiatrice, di devolvere la sua fortuna ai bimbi meno fortunati, credendo così di redimere una vita fatta di distruzione e disprezzo per la  natura. Io ho finito a fatica questo libro, mi aspettavo un Corona più incisivo e meno legato ai luoghi comuni. Mi spiego: credevo che il desiderio di cambiare vita dell'ingegnere fosse dettato da un sano moto di ribellione verso la famiglia ricca e che la montagna potesse essere lo sfondo per una storia di avventure e amicizie montanare. Invece il protagonista ama così tanto il sole che decide di distruggere tutto ciò che lo nasconde ai suoi occhi e tutto il libro gira intorno a quest'opera folle... poco conta che alla fine lui doni tutto in beneficenza, io lo davo per scontato un gesto simile a quel punto. No, non  mi è piaciuto per niente, non ci sono figure che emergono e nemmeno l'ometto brutto e sgraziato che annota su un quadernetto i misfatti del giovane riesce ad avere un posto di spicco nella storia. A parer mio questo libro è una storia leggera che può servire da monito a chi crede di ottenere tutto senza pagare pegno... e basta.
Ciao e alla prossima!

domenica 14 maggio 2017

Recensione: Di impossibile non c'è niente di Andrea Vitali

Rieccomi con i miei adorati libri! Questa volta sono qui a parlare del libro di Vitali che stazionava nella mia pila dei TBR da parecchio tempo. L'ho comprato incuriosita dalla trama perchè di Andrea Vitali  conosco poco le opere... l'unico suo libro che ho avuto modo di leggere è stato Premiata Ditta Sorelle Ficcadenti.
Complice la Challenge la Ruota delle Letture dei blog La Libridinosa e la Biblioteca di Eliza che, per l'undicesimo giro di ruota, mi ha dato come obiettivo proprio quello di leggere un libro di Vitali, ho colto l'occasione per leggere questo piccolo libretto.

Descrizione: Proprio davanti alla casa del bambino Gelso c’è un bosco meraviglioso, dove i pupazzi di neve resistono per giorni, nascono certe fragoline insapori ma bellissime e gli alberi vegliano sui cespugli. Ma adesso il bosco è in pericolo: vogliono abbatterlo per costruirci case, altre case e ancora case, come se non fossero abbastanza quelle che stanno soffocando impietose la natura tutt’intorno.
Per Gelso c’è solo una speranza, scrivere una lettera agli unici che conoscono bene il valore delle cose semplici, quelle che sanno fare la gioia dei bambini: i personaggi della tradizione. Ma i tempi sono cambiati, e i Sette Nani, il Topolino dei Denti, la Cicogna che Porta i Bambini, Babbo Natale e tanti altri hanno ormai scelto di ritirarsi, dimenticati da tutti, a respirare l’ultima aria buona nel tranquillo ospizio Vistalago. Riuscirà il richiamo disperato di un bambino a far scattare in loro l’antico orgoglio? C’è veramente ancora spazio per loro in un mondo tecnologico in continuo cambiamento?

Dopo il successo dei libri per ragazzi di Luis Sepúlveda e Daniel Pennac, Andrea Vitali incanterà i lettori bambini e quelli che lo ridiventeranno leggendo questa favola moderna, allegra e delicata, ma che tocca anche temi profondi come l’importanza della tradizione e dell’amore per la natura. Una storia magica che ha la grazia della fiaba e la forza di un romanzo.

Recensione: Devo dire che all'inizio ero un po' in dubbio sul fatto che questo libro potesse valere il punto in palio... mi sembrava così povero di pagine! Poi ho guardato bene e le pagine sono 156 quindi mi sono fatta coraggio e l'ho letto sperando di portare a casa il bottino...
Il libro racconta una favola, i protagonisti sono i personaggi che i bambini conoscono molto bene  e a cui io sono molto affezionata... soprattutto a Babbo Natale. Lui deve esaudire il desiderio di un bambino e, anche se a riposo per sospetta inutilità, non vuole deluderlo. Ad aiutarlo le fide renne, non solo loro però, perchè anche gli altri ospiti dell'ospizio vogliono contribuire al buon esito del desiderio. Leggere questa storia è stata una dolce e tenera pausa, ritornare ai personaggi della mia infanzia è stato piacevolissimo. Devo dire che Andrea Vitali si è cimentato in una cosa insolita scrivendo una fiaba con protagonisti del genere ma è riuscito a tenere il ritmo e a coinvolgere chi legge con una trama delicata e spiritosa molto molto gradevole. Alla fine le gesta del gruppo di "eroi" così diversi tra loro ma così coesi nell'intento, suscita tenerezza  e assume quasi il compito di metafora per farci capire che non dobbiamo mai dimenticarci di credere negli ideali e non dobbiamo mai smettere di perseguire la giustizia, senza aver paura delle conseguenze. Non sarà uno dei miei autori preferiti ma credo che potrei leggere anche altri libri di Vitali... 

lunedì 8 maggio 2017

La cresima... una festa anche per me!

Ciao e buon inizio settimana! Oggi sono qui per parlarvi, con estremo ritardo, dei preparativi per la cresima di mia figlia Giulia. Come già accaduto per la prima Comunione mi piace sottolineare l'importanza di queste occasioni con il tocco dell'handmade... e le mie ragazze ci contano sempre! La cresima è stata in marzo, mesi fa ormai, e io ho iniziato con la preparazione degli inviti che Giulia ha distribuito agli invitati.

domenica 7 maggio 2017

Recensione: Scomparsa di Chevy Stevens


Buona domenica! Sono estremamente felice perché sto scrivendo la recensione del primo libro nella lista degli obiettivi usciti dall'undicesimo giro di ruota della Challenge La Ruota delle Letture:  stavolta mi è toccata La Luna Nera, da una foto pixelata devo riconoscere il titolo del libro, leggerlo, recensirlo e sperare che sia quello giusto! Dalla foto che mi è arrivata sono arrivata a questa copertina e ho cercato e letto questo libro di Chevy Stevens.

Descrizione: Il giorno in cui viene rapita, Annie O’Sullivan, una giovane agente immobiliare, ha tre obiettivi da raggiungere: vendere una casa, dimenticare un recente litigio con la madre ed essere pronta in tempo per una cena romantica con il suo ragazzo. Quando arriva il suo ultimo cliente Annie s’illude per un attimo che sarà il suo giorno fortunato. Non sarà così. Sarà l’inizio di un incubo. Alternato alle sedute di psicoterapia durante le quali Annie narra il dramma della sua prigionia durata un anno, gli abusi psicologici e le violenze fisiche subiti, la dolcezza con la quale arriva a guardare il suo aguzzino, c’è il resoconto degli eventi successivi alla fuga: la lotta per riprendersi la propria identità e le indagini della polizia per scoprire chi abbia architettato il sequestro di cui è stata vittima. Ma la verità non sempre rende liberi.

Recensione: Ho letto questo libro praticamente senza fiato. La protagonista Annie racconta in prima persona il suo dramma partendo dal racconto delle sue sedute dalla psicologa. Ne ha cambiati tanti perché nessuno, secondo lei, sapeva aiutarla a dimenticare. Ora, invece, con l'aiuto di questa dottoressa, sta facendo piccoli passi avanti: esce di casa, non dorme più tutte le notti nell'armadio, sta ricomponendo i pezzi della sua anima. ma è difficile... Quello che le è capitato è uno dei peggiori incubi che si possano solo immaginare: è stata rapita e segregata oltre che sottoposta ad un sacco di abusi fisici e psichici da un Pazzo. Per un anno lui le ha fatto fare e le ha fatto credere di tutto, lei ha perso la sua freschezza, la fiducia e la serenità. Mamma mia che ansia leggere questo libro! Dovevo continuare, pagina dopo pagina, perché dovevo sapere cosa era successo e, soprattutto chi aveva organizzato una cosa del genere, così terribile e umiliante. Riga dopo riga, il racconto mi riservava una continua dose di suspence: Annie doveva cercare di fuggire ma era troppo isolata, troppo spaventata e troppo succube del suo aguzzino che le aveva tolto anche la serenità che può derivare semplicemente dal farsi un bagno! Ogni seduta dalla terapista è un nuovo racconto del baratro in cui la protagonista si ritrova e al peggio sembra non esserci mai fine... subisce ogni sorta di angheria fino alla più terribile di tutte, la morte della sua bimba, cui non riuscirà mai a rassegnarsi. Questo tragico evento è la molla che, alla fine, la fa scappare e ritornare al suo mondo. Ma con che terribile fardello nel cuore e nell'anima! Annie riesce a trovare la forza per non soccombere, per non lasciarsi annientare, è stata forte e coraggiosa anche quando, ritornata a casa, ha voluto seguire le indagini per scoprire chi potesse aver architettato un gesto simile. Perché rapire proprio lei? E, aiutata da un agente di polizia che ha continuato ad indagare per risolvere il suo caso, ha scoperto cose sorprendenti! Non svelo nulla ma i colpi di scena in questo libro non mancano di certo... le certezze non sono più così sicure e le persone non sono come sembrano. A volte gli eventi si trascinano per anni e il tarlo della gelosia e dell'invidia può far molto, molto male. Arrivata all'ultima pagina, come Annie anche io provato un senso di solitudine: lei per come vanno a finire le cose e io per aver finito il libro. Un libro che mi ha lasciato veramente a bocca aperta, un racconto alternato tra psicoterapia e rievocazione dei fatti che non può non colpire per la brutalità dei fatti narrati e per la personalità dei protagonisti. Proprio una bella lettura! Grazie Luna Nera... se ho indovinato ovviamente!
Buone letture a tutti!

lunedì 1 maggio 2017

Recensione: Cinque indagini romane per Rocco Schiavone di Antonio Manzini


Rieccomi! Questa è la seconda recensione utile per il decimo giro di ruota del challenge La Ruota delle Letture a cui mi sto affezionando sempre di più. L'obiettivo che devo raggiungere con questo libro è il numero 9 e quindi leggere un libro di racconti. Io, dopo aver letto 7-7-2007 di Manzini e aver fatto la conoscenza del vicequestore Rocco Schiavone avevo acquistato questo libro in attesa di poter leggerlo per continuare a sorridere con le avventure del poliziotto più politicamente scorretto che mi sia capitato di leggere!

Descrizione: Questi cinque racconti sono stati pubblicati per la prima volta in altrettante raccolte a tema di autori vari pubblicate dal 2012 in poi da Sellerio. Protagonista il vicequestore Rocco Schiavone, un personaggio fuori dagli schemi: scontroso, irritabile, trasgressivo al limite del lecito, ma con un senso della giustizia tutto suo. Una rilettura della tradizione del giallo all’italiana, capace di coniugare lo sguardo dolente del neorealismo e la risata sfrontata di una commedia di avanspettacolo.

Recensione: In questo libro ho ritrovato Rocco, a cui mi ero affezionata leggendo un altro libro di Manzini. Il vicequestore, in questi cinque brevi racconti, risolve crimini piuttosto efferati e nel contempo traccia i profili psicologici delle persone coinvolte. Lui, che è sempre un po' sopra le righe, riesce a leggere i fatti e le persone come nessun altro, intorno al lui, è capace di fare. Questa cosa lo aiuta a risolvere i casi ma non è mai completamente tranquillo... sta aspettando il trasferimento a chissà dove! Questo libro, o meglio questa raccolta di racconti brevi, fa conoscere il vicequestore Schiavone in alcune delle sue sfumature: la pigrizia che lo prende certi giorni, la rabbia nei confronti di chi commette reati, le ingiustizie a cui deve porre soluzione. Rimane comunque sempre quello che fuma canne, quando ha bisogno di energia, quello che tratta a male parole sospettati e colleghi, quello un po' orso che rimarrebbe chiuso in casa quando può. Per fortuna ha amici che lo conoscono bene e colleghi che fanno di questo suo carattere una leva per imparare a fare bene i proprio lavoro e con Rocco sono in ansia, consapevoli che lui dovrà essere mandato chissà dove. e quando scopre che la sua destinazione sarà Aosta lo fa a Natale... che bel regalo eh? I suoi amici  comunque sono sempre presenti e si preoccupano di farlo arrivare alla nuova destinazione bello e pronto mandandolo addirittura in vacanza... e questa sarà un'altra occasione per lavorare! Povero Rocco!
Mi piace molto la scrittura del Manzini: allegra, vivace e frizzante ma anche un profonda quando traccia i profili dei personaggi e i pensieri di Schiavone. Mi diverte leggere i suoi libri ma, alla fine, rimango sempre un po' con l'amaro in bocca pensando a quante brutte cose riesce a compiere l'uomo. Magari ci fossero più Rocco intorno a noi!